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Se tutti i sogni fossero come quello di Attar Farid al Shahid nel suo
<i>Pulizie generali di Fine Prima (e Seconda) Repubblica</i>, indubbiamente l’intero elettorato italiano, proprio come il nostro Autore, rischierebbe di sviluppare una dipendenza per i sonniferi.
<br> Questo breve romanzo satirico, dai toni surreali ed estremamente divertenti, dall’umorismo pungente e sfacciato, fa al caso di chi, almeno una volta, ha immaginato di spedire l’intera – o quasi – nostra classe dirigente… altrove.
<br> L’avventura “spaziale” dei nostri innumerevoli protagonisti si rivela tanto sfortunata per loro, quanto appagante per il lettore (sempre che questo non faccia o non abbia fatto parte della suddetta classe dei Governativi!), che viene trasportato in un universo paradossale ed esilarante.
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<b>Attar Farid al-Shahid</b> è uno pseudonimo: il vero nome dell’Autore è sconosciuto perfino all’Editore. L’Autore ha delle buone ragioni a voler restare anonimo: deve nascondersi ai fanatici guardiani di Ayatollah iraniani, la cui unica aspirazione, oggi, sembra essere quella di tagliargli la gola a causa di un altro suo libro “ved. sotto” condannato al rogo di tutto il mondo. Oggi vive a Teheran passando il tempo… a passare inosservato. Ha vissuto esule in Italia per molti anni da clandestino, considerandola una sua seconda patria, ospite di un vecchio amico italiano, adesso anche lui minacciato (ha subito tentativi di sequestro) perché riveli il nome dell’Autore.
<br> In Italia e in Europa ha collaborato con importanti personaggi della politica, della letteratura e del marketing industriale.
<br> È l’Autore del romanzo storico
<i> I Fiori del Giardino di Allah</i> una cavalcata di 1400 anni di Storia Europea: umoristico e fiabesco come
<i>Le mille e una notte</i>; ironico e struggente come il
<i>Don Chisciotte</i>; sarcastico e dissacrante come il
<i>Candido di Voltaire</i> e avventuroso come il
<i>Milione</i> di Marco Polo.
<br> È altresì l’Autore de
<i>Il breviario cinico</i> che è da pochi giorni in libreria.